E’ un percorso terapeutico volto a distruggere le maschere che spesso indossiamo , i personaggi che interpretiamo e ci sentiamo in obbligo di interpretare per compiacere le aspettative altrui, per non deludere, per non perdere quella considerazione e quegli affetti per noi vitali. Così la nostra vita si trasforma in una lotta contro noi stessi, in una sfida tra forze interne , tra voci che ci impongono ciò che dobbiamo fare e bisogni che ci spingono altrove, lo stress si fa strada, quindi ansia, delusioni, sensi di colpa, paura di cambiare, angoscia verso ciò che sentiamo legittimo ma giudichiamo inadeguato per noi : “ non mi piaccio in quello che sento… non è da me… mi dispiace ma non riesco a fare quello che mi chiedono…” e così si perde equilibrio interiore, sorge la tristezza, la paura … la depressione… si perde interesse per ciò che si fa o si comincia a svalutare noi stessi :“ non sono capace, non ce la farò mai…”e la nostra gioia di vivere, il nostro piacere per ciò che siamo o abbiamo costruito svanisce:” ho sbagliato tutto…avrei dovuto scegliere diversamente…non è stata una scelta mia.. sono stato obbligato a fare.. a dire.. a comportarmi così…” e le malattie prendono il sopravvento… Chi è felice non si ammala! Scriveva una mia amica..( daniela daniele 1993)
La favolaterapia nasce da una ricerca e da un esperienza lavorativa.
Lavorando con uomini e donne in crisi, che soffrono perché incapaci di essere felici o si sentono bloccati e non trovano il modo di realizzare pienamente i loro desideri, o sogni, o progetti, mi sono scontrata spesso con false immagini di se stessi,( falsi SE’),come se avessero costruito la loro identità su figure mitologiche, magiche, fiabesche, su ideali difficilmente raggiungibili e spesso frustranti. Sembra che il mondo delle fiabe, dei miti, dei racconti abbia accompagnato la crescita di ciascuno di noi e sia stato introiettato al pari di un esperienza reale. Sembra che le fiabe raccontate nell’infanzia , abbiano costituito una parte di quel fondamento sul quale si è costruito l’ideale dell’io. Le fiabe diventano importanti per i bambini non solo per aiutarli a superare le paure, per insegnare loro a capire la differenza tra bene e male, per spiegare loro la vita, mostrarne le difficoltà e per aiutarli a credere in se stessi , ma anche e soprattutto per permettere loro di identificarsi con i personaggi dei racconti, di entrare in empatia con l’eroe di turno e sentirsi loro stessi protagonisti di un’ esperienze eroica in prima persona, che rimane scritta nel loro vissuto come se fosse stata reale. Questa esperienza andrà ad alimentare un immagine di sé , un personaggio interiore che, anche da adulti , attraverso un lavoro terapeutico mirato a lasciare spazio all’immaginario e ai sogni avrà modo di riemergere dall’inconscio più vivo che mai. In ciascuno di noi c’è un personaggio legato al mondo delle fiabe che , poco o tanto, condiziona in nostro modo di essere e di percepire noi stessi. Confrontarsi con questo eroe, capire quale aspetto di questo personaggio sentiamo nostro, come si sia formato e perché, permette al paziente di liberarsi da falsi miti, da un senso del dovere eccessivo, da un ansia di prestazione generalizzata che può generare insicurezza e stress oltre che da una immotivata paura del cambiamento che può alimentare attacchi di panico, insonnia e mille altre malattie di natura psicosomatica.
Rielaborare il proprio vissuto, incontrarsi aspetti di se stessi fino a quel momento ignoti permette al paziente di sentirsi più fiducioso nelle proprie capacità, più autonomo nei giudizi e meno condizionato dall’approvazione esterna. Possiamo provare ad immaginare come migliorerebbe la qualità di vita di ciascuno di noi se solo risolvessimo tutti quei disturbi di origine relazionale e/o emotiva? Se riuscissimo ad entrare in contatto con le nostre emozioni, a dare una voce ed un nome a ciò che sentiamo, se ci sentissimo liberi da critiche e giudizi accettandoci e riconoscendoci come valore per ciò che siamo, non per quello che facciamo? Se per un attimo si superasse la paura di essere rifiutato, giudicato, oppure si superasse il terrore di cambiare, di sperimentare nuovi modi di essere, si lascerebbe la nostra esistenza immobile ed immutata? La qualità della Vita dipende da noi…la forza di reagire, di cambiare , la curiosità per il nuovo , il coraggio di provarci o la gioia di godere di ciò che abbiamo costruito ed abbiamo attorno, dipende solo da noi, da ciò che la nostra idea di noi stessi, l’immagine che ci portiamo dentro di ciò che siamo o ci permettiamo di essere ci possa spronare a fare o ci blocchi con paure o pre-giudizi. Capire chi siamo veramente, non chi ci hanno fatto credere di essere, capire fino a dove possiamo osare, confrontarci con i nostri reali sogni o desideri, può essere il primo passo per intraprendere un’esistenza più vera ed autentica, dove le aspettative esterne ed i nostri bisogni interiori trovino maggiore equilibrio ed armonia. Non possiamo cambiare gli altri e poco il mondo esterno, ma possiamo cambiare NOI STESSI e diventare ESEMPIO di positività da EMULARE, partendo dai figli: se ci ammirano ci emulano, se vedono discrepanza tra ciò che imponiamo loro e ciò che dimostriamo attraverso la nostra vita ci svalutano e disprezzano… ma poiché hanno comunque bisogno di noi per crescere e non hanno la forza (nell’infanzia) di separarsi emotivamente dai genitori, finiscono ( inconsapevolmente) col “ salvare” i genitori e disprezzare se stessi, gettando le basi per tutti quei disagi da dipendenze (alcool, droghe, cibo, dipendenze varie, ricerca di leader) o da mancanza di un sano sviluppo dell’ autonomia e del senso critico, che ben vediamo in molti adolescenti (e giovani adulti).
Per far crescere uomini e donne Vere, dobbiamo essere uomini e donne Veri, realizzati, con la gioia di vivere, con la voglia di farcela… nonostante la durezza della Vita… e questo possiamo raggiungerlo se arriviamo ad una profonda conoscenza di noi stessi, di ciò che siamo e di ciò che non siamo, consapevoli dei nostri bisogni , quanto dei nostri limiti.
Spesso il primo nemico di noi stessi siamo proprio noi, con una parte interiore svalutante, un giudice interno che mina la nostra autostima( non sono bella, non sono capace, non ce la farò mai, non le piaccio, non mi apprezzano, questo lavoro non piacerà…) ed alimenta in noi rinuncia, paura, fuga anziché la voglia di provarci e buttarsi, sempre e comunque.
Essere gioiosi di esistere dipende da noi ,la vita è un’esperienza che va colta, fatta propria è come un immenso supermercato, dove ciascuno può servirsi , prendere ciò che si desidera anche se poi il passaggio in cassa è obbligatorio.. e tutto ha un prezzo! Ma questo non deve far paura , obbliga solo alla responsabilità dell’impegno che si assume Le fiabe insegnano a provarci sempre, a non darsi per vinti mai, dimostrano che anche i più sfortunati possono sconfiggere i più forti , insegnano che i limiti sono quelli che noi creiamo nella nostra testa e che in ciascuno di noi esistono risorse e ricchezze da sfruttare, anche se spesso non sappiamo di avere. E qui entra in gioco la psicoterapia ,utile proprio per liberare le nostre ricchezze interiori ,per sciogliere le nostre prevenzioni su noi stessi, per entrare a patti con quel giudice interiore spesso troppo severo ed inibente. Il peggior nemico di noi stessi siamo noi, non solo quando ci svalutiamo ma anche quando ci sentiamo intrappolati in personaggi idealizzati , incapaci di dire di “no”, in miti che altri hanno costruito per noi e ci hanno fatto credere di essere in ideali di noi stessi che non danno pace ad un ossessivo desiderio di fare, di apparire, di vincere che procura solo ansia e stress. Torniamo ad essere AUTORI della nostra esistenza, ritroviamo la voglia di scrivere pagina dopo pagina la nostra vita consapevoli che esiste l’oggi, il qui ed ora e tutto può restare sempre uguale a se stesso, o può ribaltarsi in ogni attimo: il futuro è un tempo che costruisco oggi, è un attimo al quale darò vita o deciderò di abortire oggi, ora, adesso….
Alla base di tutte le sofferenze esistenziali c’è quasi sempre un’esperienza negativa, frustrante( non volevo deludere i genitori, figli, mariti, mogli…la perdita di qualcosa o di qualcuno, la paura per un cambiamento), dolorosa che abbiamo superato in qualche modo… siamo andati AVANTI, ma senza elaborarla, senza capirne il VALORE e l’insegnamento o l’opportunità che ci ha offerto. Quindi non avendola elaborata è stata accantonata o compensata in qualche modo, apparentemente superata risolta, riempita con scelte successive non totalmente libere , ma sempre condizionate, inquinate e contagiate da questa esperienza stessa. Un esperienza negativa, un dolore che si “archivia“ come: “sono stato vittima di… sono sfortunato perché…“ rischia di limitare o inibire il naturale sviluppo psichico ed altera il mondo psichico interiore rompendone gli equilibri… E’ necessario rielaborare, raccontare per permettersi di raccontar-si in modo più utile e consapevole.
Spesso ci si racconta favole anche sul proprio conto…il lavoro terapeutico punta proprio a disvelare, a far emergere la parte più vera del SE’ che si nasconde sotto maschere, sotto personaggi che interpretiamo convinti sia il nostro unico modo per vivere, anche se nella profondità della nostra Anima una voce ci dice che non siamo nel posto giusto, che potremmo cambiare qualcosa, che l’insoddisfazione forse è solo un consiglio per cercare altre strade e che quel ricorrente mal di testa, quella pressante stanchezza, quel nervosismo o malumore, magari sono l’estremo tentativo del nostro corpo di rallentarci, di farci fermare ad ascoltare la nostra Anima, per lasciare spazio alle nostre emozioni profonde che sotto forma di immagini o sogni vogliono suggerirci la strada per realizzare pienamente noi stessi e il nostro progetto esistenziale Essere Autori della nostra vita si può, scrivere giorno per giorno la storia della nostra Vita si può, liberarci da personaggi che ci hanno fatto credere di essere e tornare ad essere protagonisti della nostra esistenza si può… essere felici si può… chiuderemo il libro solo quando sarà la Vita stessa a lasciarci e a scrivere la parola FINE.